lunedì, ottobre 17, 2011

Stavo organizzando...il mio funerale: chi viene?

Pensieri cupi? Visione deformata della vita? No. Preferirei definirla l'ennesima stravaganza.
Penso di aver visto un sacco di cose per cui vale la pena lasciare che gli altri facciano al posto nostro, come wedding planner, pr per compleanni e organizzatori di feste. Bello. Davvero meraviglioso. Ma poi, se scarti la sopresa e scopri che non ti piace, che fai? Rifai il matrimonio la settimana successiva? Sarò il solito nostalgico, ma preferisco la vecchia scuola. Le cose me le sbrigo da solo. Il funerale poi è proprio la cosa a cui devono pensare i parenti distrutti dal dolore di una perdita. Quindi si rischia che venga una porcata per la fretta e per lo stile.

L'idea mi ha fulminato mentre sorseggiavo una birra in un postaccio di Milano, non potendo fare a meno di notare le code per andare al bagno, le code per avere da bere, le code per uscire dal locale, le code per fumare e le code per mettersi in coda a fare la coda. Dovendo fare almeno due di queste cose, ho preso per un braccio il mio compagno di merende e l'ho trascinato fuori dicendogli: "Le code sono per i perdenti, noi siamo immortali". Non vi nascondo la strana espressione sul suo viso: "Bob è già ubriaco.." stava pensando. Invece no. Non ancora almeno. "Caro mio, sai bene che non sono come loro! Il mio corpo è destinato alla polvere, ma la mia anima è immortale..quindi sono invincibile e posso vivere due volte". Così ho cominciato a pensare al giorno in cui dovrò lasciare questo mondo. E qui inizia il mio racconto.

I ragazzi ascoltavano come se fossero al capezzale di un moribondo. Questo era perfetto: avevo la loro più totale attenzione e per giunta avevo più di una persona ad ascoltare le mie "ultime volontà". Non si sa mai, pensavo. "Amo con il cuore, vivo con le emozioni, respiro con lo spirito. Il mio corpo non sempre mi segue in tutto quello che voglio fare. Mi sembra legittimo, dopo la vita rock & roll che ha vissuto fino ad oggi, quindi non lo rimprovero. Ma la mia anima, quella che non ha pudore, quella che non nasconde il mio lato oscuro, quella che vibra anche quando non sono sveglio, è tutto. Sono io. E' Roby e Bob allo stesso modo. E' la vita che ho. E' la vita che vivrò. E' quello che nessuno si potrà mai prendere. Ora, chiarito questo, non mi resta che definire i particolari del giorno in cui dovrò traslocare da qui all'altro mondo. Pensate che figata: potrò parlare con Elvis Presley, Robert Capa, Stanlio e Ollio e tutti quelli che vivono lì. Magari faccio prima il giro dei parenti, come quando si va a trovarli di domenica. Un salto breve e indolore, sperando che l'eternità non serva ad averceli appiccicati per sempre. Per giunta il libro dell'apocalisse di Giovanni parla di una città: spero che almeno lì non ci siano le code e la birra non sia piena del gas della spina. Ma non perdiamoci in chiacchere, quello che vorrò fare saranno fatti miei. Veniamo al dunque.
Vorrei entrare in chiesa sulle prime note di Clubbed to death, quando il prete attacca con la predica lasciate pure la base con il beat. Se non riuscirete ad ascoltare quello che avrà da dirvi, non avrà importanza. Godetevi il brano. Mi piacerebbe avere Carlo Lucarelli come lettore. Qui dovreste invece cogliere ogni parola. Sarebbe uno dei pochi in grado di raccontare come ho vissuto. Fate in modo che la bara esca dalla chiesa accompagnata dal giro finale di pianoforte. Già, sono uno strappalacrime.
Il corteo però non dovrà avere musi lunghi ne gente che frigna come se fossimo in un asilo. Mica vi saluta uno qualunque. E non ditemi che vi sarà bastato un giro di pianoforte per prendere in mano i fazzoletti.
Portate la bara fino al cimitero facendo suonare "Ectsasy of Gold" del grande Maestro Morricone. Non badate a spese per l'amplificazione. Dovrà suonare come se non ci fosse un domani. Non prendete iniziative personali tipo carrozze con cavalli bianchi. Quelle bestie cagano in continuazione e non vorrei che marcassero il percorso a modo loro. Attenetevi solo a quanto dico.
A questo punto buttate pure la mia bara sotto due freddi metri di terra. Ma non perdetevi l'atto finale. Non voglio monumenti funebri esagerati. Anzi non ne vorrei proprio. Mi piacerebbe una lapide chiara che riporti a chiari caratteri il mio nome e le date di nascita e di trasloco. Le foto che si vedono nei cimiteri sono tristi e non raccontano nulla sulla personalità di chi c'è sdraiato sotto. Mettete una mia foto girato di spalle e fate scolpire al di sotto la scritta: "Cazzo guardi? Ti sto solo aspettando". Chiunque passerà di là saprà chi ero, chi sono e cosa lo aspetta. Se sarà sveglio gli strapperò un sorriso, se sarà snob prenderà la cosa come una mancanza di rispetto, se sarà tradizionale si lamenterà con il personale del cimitero perchè sono di fianco ad un suo parente disonorandone la memoria. Se passerà qualcuno che in questa vita mi ha conosciuto, capirà che Bob ha fregato tutti un'altra volta, sciogliendo le corde che lo vogliono legato a convenzioni che non ha mai riconosciuto. Chiunque passerà di là noterà una grande differenza rispetto a qualsiasi altra tomba del mondo e questo gli susciterà qualcosa. Nel bene e nel male sono e resterò lo stesso. Non sarà la morte a fermarmi. Quel giorno sarò occupato a bere una birra con Dante Alighieri e Jim Morrison, quindi curate voi la riuscita di tutto. E fate in modo che sia biblico, mi fido di voi. Come già detto, vi aspetto di là, quindi niente scherzi. Quello che farete una volta concluso il funerale non mi interessa. Sono fatti vostri, io vi ho accompagnato fino a dove ho potuto."

Non provate a fregarvi l'idea, non avreste lo stile per fare una cosa del genere. Verrebbe una cosa pacchiana e di pessimo gusto. Di Bob ce ne è uno solo. Il suo funerale lo potrete solo vedere, non potrete esserne i protagonisti. Perchè come diceva uno che si è già trasferito di là: quando si muore di muore soli.

venerdì, giugno 18, 2010



Mio cognato se ne è andato incazzato con l'ape car
e non sa più dove andar
Mio cognato ha accumulato un debito da saldar
e non sa più come far
Salda il debito, Salvatore
Salda il debito, Salvatore

Ahahahah!!! Stavo morendo quando l'ho visto...

Download:
FLVMP43GP

giovedì, giugno 17, 2010

giovedì, giugno 10, 2010

Anteprima 22° SAS RESCUE TEAM










mercoledì, giugno 09, 2010

Questa va per te...

Da quanto non scrivo? Tanto. Forse troppo. E di che parlare dopo un silenzio così lungo? E' come incontrare una persona che non vedi da una vita e avere l'impressione che qualcosa sia cambiato. Allora cerchi come esordio qualcosa di bello da dire, qualcosa che esuli dalla quotidianità e che vorresti poter trasmettere. Questa volta non è facile. La penna è riposta nel cassetto da troppo tempo, da quando ho smesso di scrivere. Non controllo più la spinta selvaggia che imprimeva inchiostro sul foglio bianco. Il rischio è quello di essere banale. Scontato. A tratti noioso. Forse ho perso quello che noi chiamavamo "il senso della frase". Ad ogni modo mi trovo a raccontare qualcosa che non riesco a descrivere. Avrei avuto molte più possibilità con la reflex. Ma non mi sembrava il caso. Certe cose devono essere vissute senza il filtro del 35mm. Allora vediamo, da dove comincio? Ah sì, era sabato sera...
...Associazione Quadrivium, della quale vado molto fiero, prepara delle sedie nel salone e nel cortile. Monta un proiettore e prerara le telecamere. Dopo tanto lavoro, tutto è pronto. Dopo un pomeriggio assolato, ecco salire su quel palco due persone particolari. Due sconosciuti. Hanno qualcosa di strano. Non sono i vip della serata. Sono due signori che nella poca ombra concessa dal pergolato, pochi minuti prima stavano chiaccherando con chi stava fumando una sigaretta. Hanno un carisma molto forte. E ancora non hanno fatto nulla. Si spengono le luci, si accendono le telecamere per l'esterna e centinaia di persone prendono posto. Sono le nove circa. Vengono presentati Gioacchino Genchi e Salvatore Borsellino. Il primo prende la parola e inizia a raccontare. Le cose che dice e il modo in cui le racconta abbattono le barriere che solitamente si creano tra chi è su un palcoscenico e chi è in platea. L'attenzione che gli viene prestata è di quelle storiche. Non vola una mosca. Il caldo che ha tormentato per tutto il giorno sembra non essere un elemento di disturbo. La parola, dopo un discorso meraviglioso, passa a Salvatore Borsellino. Chi è questo signore che sembra tanto arrabbiato quando parla? Perchè deve caricare quelle parole con un tono così forte? Tutto si spiega da se quando inizia a raccontare le cose con un timbro personale. Sul piano umano si afferra al volo la vita che quest'uomo ha condotto.
Ma non voglio dilungarmi oltre sullla serata.
Quando le luci si riaccendono, le persone lentamente abbandonano la sala. Io preparo i libri che voglio far autografare. E' il turno di Genchi. E' nel cortile, sta parlando con qualcuno. Mi avvicino e gli avvicino il libro. Scambiamo due parole, stringo forte quella mano e sorrido. Mi sembra tutto molto stano.
Poi è la volta di Borsellino. Seduto di fianco a quel tavolo con qualche persona che gli porge il libro. Resto in fila e aspetto. Finalmente gli sono davanti e mi accorgo che dietro di me non c'è più nessuno. "Sei l'ultimo!!" mi dice sorridendo. "Allora facciamo una dedica speciale" continua con quel sorriso. Questa cosa mi ha lasciato un bel ricordo. Entrambi, dopo tutto quello è successo, hanno ancora la voglia di porsi al prossimo con il sorriso. Ti chiedono che fai nella vita, come vanno le cose. Ti fanno capire che sono persone come te, anche se sono stati i protagonisti di qualcosa di unico e straziante.
"Andiamo a mangiare, che dite?" Esordisco io, dopo aver finito di sistemare tutto. "Ottima idea, panino e birra?" Non posso chiedere di meglio. Varchiamo la soglia del pub all'una del mattino circa, per lasciarla solo un paio di ore dopo. Siamo una quindicina al tavolo. La serata ricorda una vecchia rimpatriata di amici. Il clima è bello, avvolgente. Si ride e si raccontano cose divertenti. Una di quelle tavolate insomma, che non vorresti lasciare mai. La stanchezza dei preparativi è solo un ricordo. All'uscita ci si saluta, sperando di avere nuovamente la possilità di fare un'altra uscita del genere. Poi un abbraccio e una forte stretta di mano.
"A presto!" queste sono le parole con cui ci si da la buona notte.
Appena sono a letto, fisso il soffitto e ancora sento le risate e rivedo gli sguardi di tutti. Mi addormento con il sorriso ..
Dopo due ore la mia sveglia avrebbe cominciato a tormentarmi per andare a fotografare un gruppo di softair e gli occhi non ne avrebbero voluto sapere di restare aperti. Ma questa è un'altra storia...

mercoledì, gennaio 20, 2010



Me la potrei cucire addosso...

lunedì, gennaio 18, 2010




Colmeremo la distanza con la testa sul cuscino
proiettando ogni negativo sopra un muro bianco.
Dall'ultimo al primo sguardo verso l'alto
farò nodi così stretti che non puoi scappare.
Poi del resto che rimane, sigarette da buttare
e un calore tra le mani che non riesce più a passare.
E' la vita, amore, e oggi non so la risposta
ad un casello a pagamento in direzione opposta,
noi da costa a costa per un'altra volta.

martedì, gennaio 12, 2010

"stessa merda, altro giorno"


"Non me la vado certo a cercare io questa merda, è lei che viene da me...io scappo , lei mi segue. Ci sarà pure un posto dove andare a nascondersi..." Quanto aveva ragione Carlito!
Di nuovo: " Forse non si ricorda di me, io mio chiamo..." "Forse non me frega un cazzo!" Questa è la mia risposta.
Forse sto diventando duro di cuore. Forse sono solo stanco di sentire le lamentele di gente viziata che continua a pressarmi per le peggiori stronzate. Forse sento di essere tremendamente solo in tutta questa merda. Questa volta ho perso la bussola.
Siamo anche in un ritardo mostruoso con l'uscita del disco, l'idea dello store è sempre più lontana e le pressioni mi stanno massacrando. A volte vorrei solo stare zitto, perchè si farebbe fatica a capirmi. Altre vorrei confidarmi con qualcuno, ma il problema è sempre lo stesso.
Incomincio a sentire il peso delle scelte. Gli errori che ho commesso vengono sommati e mi viene presentato il conto. La verità è che non posso più sbagliare. Se farò tutto bene, dovrò confidare solo sul fattore fortuna.
Questa cosa non mi dispiace. In fondo sono un giocatore. Solo che questa volta il piatto è alto. Non si tratta solo di soldi. Si tratta di sogni. Di speranze. Se andrà male, sarò a terra. Perchè un uomo senza sogni è un uomo che dentro è gia morto. Ma come dicevo, amo rischiare. Fa parte del gioco. Come diceva Carlito: " Io sono così, questa è la mia vita... nel bene e nel male..."

venerdì, dicembre 25, 2009

TANTI AUGURI!!!!

Ragazzi TANTI AUGURI!!! Oggi è Natale...sono in vena di auguri e regali. Ho deciso di farli evitando un post sdolcinato, pieno di pupazzi di neve e tutto il resto. Non sarebbe nel mio stile. Oggi vi regalo uno dei brani che più amo dopo Ecstasy of Gold..sempre del Maestro Morricone...
garantisco che fa vibrare l'anima. Buon ascolto e buone feste a tutti!!!



giovedì, novembre 05, 2009

E bravo Lazzaro...

Felicità. E' un bicchiere di vino...è un bicchiere di vino...è un bicchiere di vino...
Il panino l'ho lasciato a chi il vino non poteva berlo. Ogni volta che scrivo qui, passo per paranoico o alcolizzato!! Ahahah!!! A voi la sentenza.
Ad ogni modo sono contento di tante cose. Stavo pensando all'anno che è trascorso, alle persone che ho conosciuto, a quelle che ho perso di vista e tutto il resto. Io che per primo ero un templare dei locali del centro, mi sono chiuso in un bunker/studio per un anno e ho "cambiato" abitudini. Fortunatamente credo che sia stata una situazione provvisoria... abbiamo praticamente finito.
Sono cambiate un sacco di cose, nel bene e nel male. Io stesso non sono più come prima. Ora sono più deciso, pronto ad affrontare tante situazioni e non me la prendo più di tanto per certe cose che, fino a poco tempo fa, mi facevano diventare una furia. Con questo non sto dicendo di essere l'icona del bravo ragazzo. Anzi, tutt'altro. Io non sono l'esempio da seguire. Io adoro le cattive compagnie, i guai in cui mi caccio e l'incertezza che accompagna il mio domani da quando sono al mondo. Mi piace la mia vita, amo le persone che mi circondano. E se la vita mi ha sempre preso a calci nel culo, non importa, ora posso iniziare a restituirglieli. Ma senza rancore o cattiveria. E' una questione di equilibrio, no? Tutto quello che prendi, prima o poi lo devi ridare. Ahahah! Tuttavia, ci sono cose che mi mancano. Legami, affetti o anche solo conoscenze. Mi piacerebbe sapere che fino hanno fatto, come stanno e se è cambiato qualcosa nella loro vita. Sono sempre stato equivocato da tanta gente. Se ci penso sorrido e mi vergogno allo stesso tempo. Chissà che cosa possono aver pensato di me... Ma che si può fare? Nulla, fa parte del gioco. Credo che dovrei retificare il mio modo di pormi...
Comunque sia, ringrazio tutti.
E se vi sembra di non aver fatto nulla di particolare per ricevere dei ringraziamenti, ricordate che per un pazzo romantico come me, anche il pensiero fugace di un istante è meritevole di attenzioni. Davvero.
Nel bene o nel male, non porto con me nessun pentimento e nessun rimpianto. Sono felice. Ed è anche merito vostro.

lunedì, agosto 03, 2009

Reportage Softair


Ho finalmente realizzato il mio primo reportage sul Softair. Domenica mi sono deciso a scattare un po', scendendo in campo con il team di Bollate. Impresa non troppo facile... caldo esagerato, zanzare grosse come elicotteri e raffiche che volavano da tutte le parti... Posso comunque dirmi soddisfatto ( tra una puntura e l'altra ho portato a casa delle buone immagini ). Stavo pensando di fare il prossimo in un campo urbano, dove le azioni sono più veloci e concentrate. Se volete vedere tutto il reportage, cliccate qui. E' pubblicato sul mio myspace.

mercoledì, luglio 08, 2009

Buon Compleanno Bob!

Tanti Auguri Lazzaro.

venerdì, luglio 03, 2009

I LOVE ENNIO MORRICONE


Non ci sono parole. Venerdì 26 giugno ho assistito ad uno degli spettacoli più belli della mia vita. Come diveva Goethe? Vedi Napoli e poi muori? Stronzate. Vedi Il Maestro e puoi pure farti ammazzare in strada: moriresti col sorriso. Che ci crediate oppure no, sono rimasto in estasi per un'ora e mezza, con gli occhi sgranati, le orecchie tese e il cuore a mille. Avrei voluto piangere,invece ... macchè, pure le lacrime erano troppo emozionate per uscire... Il 17 di questo mese raddoppio. Mi concedo un bis, visto che suonerà in piazza Duomo. Chi viene con me?? Assicuro che "Ectsasy of Gold" è un capolavoro dal vivo e il repertorio riesce a togliere il fiato.
I LOVE ENNIO MORRICONE!!!!!

mercoledì, luglio 01, 2009

Il mio turno




Ok! Rientrato a giorni da tutte le varie fasi scazzo/impegni/lavoro/ ore piccole/bevute/ecc. ecc. ,posso comunicare di essere ufficialmente stanco. Mi consolo... le vacanze sono vicine. Sono ( come sempre ) combattuto da quel condominio di stati d'animo che mi possiedono: a settembre il lavoro in studio per il disco sarà ufficialmente terminato, quindi felice per la fase 2 e triste per non passare più tutte le nottate in studio con quel fulminato.. immagino già quanto mi mancheranno..
Stasera me ne andrò un po' a zonzo dato che da troppo non lo faccio...
ah, vorrei cercare di rivedere tutti nelle prossime sere... sperem!
A presto rigaz!

martedì, dicembre 09, 2008

Sei tornato?

Vorrei salutarti. Mi piacerebbe tenerti in braccio e capire che cosa gira in quella tua testolina. Avrei da dirti in mucchio di cose che potrebbero servirti in futuro, ma è giusto che tu faccia le tue esperienze e che riesca ad imparare dai tuoi errori. La vita ti riserva tante sorprese e una serie di eventi fanno in modo che i tuoi giorni non siano mai uguali gli uni con gli altri. Col tempo ho imparato perfino a volerti bene, anche se non nascondo che ci sono dei lati del tuo carattere che ti rendono parecchio strano. Ti prometto che un giorno sarai in grado di fare qualcosa di grande e nessuno potrà più dirti cosa devi o non devi fare. Lo so, per questo te lo prometto. Mi spiace pensare che per tutto questo tu dovrai soffrire molto e che i tuoi occhi troppe volte saranno privi di lacrime per sfogare la rabbia. Ma io ti tengo forte, ti stringo, non ti lascio andare e vedrai che passerà. Tutto passerà. Io che ora ti apro la strada, ti sono vicino e sono l'unico amico che hai, ti chiedo di chiamarmi ogni giorno, perchè non mi dimentichi chi sono veramente. Questo abbraccio è per te Lazzaro.

A presto.

giovedì, novembre 27, 2008

CHIUSO PER LUTTO


Stop. Fermatevi. A differenza delle altre volte, ora non ringrazio nessuno. Ne chi mi segue, chi mi conforta o chi mi sostiene. E' vero che sono scomparso da tutti e da tutto, ormai da diverso tempo, ma non voglio nessuno che venga a dirmelo come se fossi la causa di una catastrofe. Non ho mollato proprio nulla, sapete. Anzi, è proprio andando avanti che faccio sentire la mia assenza. Sono stanco di parlare, stanco di ripetere le stesse cose, stanco e basta. Se ho deciso di sparire, è solo per mia scelta e se decido di non tornare indietro ora, la cosa non riguarda altri che me. Sono duro sotto certi fronti, lo so, ma la linea che voglio tenere, per non andare alla deriva, è questa. Lazzaro è morto. Per la seconda volta. Per la terza volta e per tutte le volte che sono morto senza che qualcuno se ne accorgesse, senza chiedere la forza per tornare a vivere. Ho già trovato chi mi dice di essere patetico, chi sostiene che io sia paranoico, ma non ancora chi mi dice che le mie decisioni avrebbero potuto essere giuste. Non cerco sostegno, non voglio appoggio, non voglio che pensiate che mi stia piangendo addosso. Non una parola, non un sorriso, non un commento. Voglio sparire. Farmi indietro e dire arrivederci a qualsiasi cosa. Prendo un treno di sola andata. Tra le note finali di questo tormentato periodo, voglio ricordare le poche persone che davvero stimo e che credo abbiano portato in me qualcosa di costruttivo e di vero. Loro si che se lo meritano. Non hanno bisogno di essere nominate una per una, sono già tutte presenti in questo blog, in una maniera o nell'altra.

Chiudo gli occhi. Respiro. Sento la fatica andarsene. Finalmente ora sono..

lunedì, novembre 24, 2008

Ancora un respiro


Ancora un respiro. Forse l'ultimo. Forse il più faticoso. Ogni volta che penso a come vanno le cose, è come se lanciassi per aria una moneta. Il risultato cambia a seconda del mio umore e delle cose che mi circondano. In fondo della moneta che prende il volo non mi interessa poi molto. Ho deciso di lasciarmi alle spalle anche i miei cambi di umore repentino. E tutte le monete che ogni giorno prendono il volo. Sono stanco. Stremato. Forse ha ragione mia madre quando si trova a discutere con un figlio che non è più lo stesso, forse fa bene mio padre quando dice che le ultime settimane mi hanno trasformato nel ragazzo che non sono mai stato. Forse devo capire se è vero tutto questo o se sono solo troppo nervoso per preoccuparmi anche dei problemi degli altri. Tra tutti i se e tutti i forse che continuano ad annebbiare le mie ore, ho preso una decisione. In questo almeno non sono cambiato. Ho preferito pensare che non è il momento di stare a perdersi in pensieri inutili e lasciarsi affogare dalle preoccupazioni. Il metodo del CHISSENEFREGA si è ripresentato utile come la pallottola fatale nei film western. A proposito. Anzi a sproposito, la mia ragazza continua a dire che ultimamente faccio troppi discorsi da gangster. Mi dispiace. Anzi no. Mi piace. In primis il tipo di argomentazione. La seconda decisione è ancora più personale: vado avanti fino alla fine. Questa volta ci provo fino in fondo. Anzi ci proviamo fino in fondo. Non sono solo. Agli occhi di alcuni sembriamo una batteria di fulminati, ma ciò che ci spinge è autentico e porta il sigillo di sacrifici, sudore e nottate insonni. Il progetto è valido e ci giochiamo tutto quello che abbiamo, mettendo in discussione ogni cosa, giocandoci ogni carta come se stessimo provando a frodare un truffatore. Aspirando al meglio. Per ora basta. Basta così. Non voglio annoiare tutti con le mie lamentele. A presto.

lunedì, novembre 17, 2008

ONdeROcK

Finalmente ci siamo. Gli ONdeROcK sono pronti a lanciare la demo. Troppo tempo chiusi in studio, il sottoscritto ne sa qualcosa, fino a stremarsi. Registrazioni, mixaggi, postproduzioni...insomma sono rimasto prigioniero dello Studio Quadrivium troppo tempo. La Freddo Records mi sta lentamente assorbendo ( e di questo sono contento ) ma tutto il lavoro chiuso in regia dalle prime ore del giorno, fino a notte inoltrata mi lascia via via senza forza. Incomincio a perdere di vista gli amici, la ragazza continua ad avere le stesse risposte alla domanda : "...dove sei?" e le mie notti brave stanno diventando sempre meno. Che stia cambiando vita? La risposta, come spesso accade, è : boh. La riflessione, come troppo spesso ricade, è : chissenefrega. In fondo non mi interessa molto di quello che mi orbita intorno in questo momento, ne quello che potrebbe succedere a breve. Non è menefreghismo, è solo voglia di non scaldarsi, è solo stanchezza di parlare con gente che non capisce, è solo la mia pressione che non deve aumentare oltre certi limiti. E' solo menefreghismo. Così siamo ( siete/ saranno ) tutti più contenti.
A presto.

martedì, settembre 23, 2008

Come i cieli di Salgado

Come i cieli di Salgado. Ci sono cose che ti mancano anche quando non ci pensi. A volte strane, altre volte semplici e, di tanto in tanto, apparentemente impossibili. Le cose da fare sono sempre tante, lo spazio e il tempo per curarle, amarle e custodirle spesso vengono meno. Ma in fondo, a pensarci, è la qualità ciò che lascia il segno indelebile. Le mie foto sono sempre meno, le mie serate all'insegna dell'avventura da cowboy metropolitano stanno facendosi sempre meno frequenti ed i pensieri che non voglio, quelli sì, ora mi orbitano intorno come fantasmi. Prendo fiato, mi guardo bene intorno e mi lancio in un chissenefrega tuonante come il boato di una bomba. La cosa più strana è che sono contento. Sono cresciuto in un vortice e solo lì mi trovo a mio agio. Quando capisco che la situazione non si apre in nessun modo logico, allora capisco di essere tornato in sella e di poter sguazzare nei guai come meglio credo. Alcuni dicono che è il sale della vita. Io oso pensare che tutto questo "sale" avrebbe solo aumentato la mia pressione fino a farmi scoppiare. Non è sale. E' zucchero. Sono nel vortice dello zucchero filato, senza dover per forza essere in un luna park. E siccome non è un tunnel, non ne vedi la fine. Non ne puoi uscire se non quando decide di rimetterti a terra. La nostalgia poi diventa insopportabile e sei costretto a cercare un altro tornado. Forse avrei dovuto fare il cacciatore di tempeste. Scusatemi se trovo solo ora il tempo di scrivere. Scusatemi se ora scappo senza lasciare delle conclusioni o delle soluzioni logiche, ma devo andare. L'occhio del ciclone stà per finire.

A presto

sabato, luglio 12, 2008

Tutti per uno, Lazzaro contro tutti...ma solo per voi

Quanta nostalgia. Mi mancano le lezione con William Willinghton e le giornate ad interrogarmi su come Klein avesse in mente di stravolgere il concetto di fotografia, ponendosi d'impatto e non in modo delicato come Bresson. Sarà che ultimamente sono teso...ma continuo ad avvicinarmi sempre di più a Klein. Mi mancate voi, ragazzi. Le nostre notti brave e le serate in Corso Como tra una birra, un coctail e una fotografia. E' brutto dover ammettere che la vecchia guardia sta per sciogliersi. Forse non voglio crederci e nonostante tutto continuo a tenere insieme i brandelli dei nostri tempi d'oro. Sono triste. Le cose non vanno come vorrei, ma vanno come vogliono andare. Mi accontento anche così. In fondo è l'unica cosa che posso fare. Tuttavia mi sono ripromesso che devo riuscirci e voi lo sapete che quando Lazzaro decide di fare una cosa, la fa. Senza compromessi. Vorrei capire perchè tutto quello che ci orbita intorno ci attacca anzichè coprirci come ha sempre fatto. Cerchiamo di non mollare bagai, o qui si mette male. Dai, non prendiamoci in giro, è evidente che qualche filo si è rotto, ma può bastare a fermarci? Non c'è riuscito nessuno fino ad ora: ragazze varie, genitori, studio , lavoro, polizia, alcool e compagnia bella. Anzi compagnia brutta. Noi. Gli intoccabili, il buono il brutto e il cattivo delle nostre serate alcoliche, i giustizieri della notte con la Becks, i quattro moschettieri della sgnappa. Che fine stiamo facendo? Sentite se qui cantavamo "finchè la barca va..." ora dobbiamo metterci in testa che Celin Dion ha dato una pista a Orietta Berti. Qui si va a picco come il Titanic. Sapete che faccio? Ora prendo la reflex, le sigarette, quattro birre e passo a chiamarvi. Chiaro, è come lanciare una moneta. Speriamo che esca testa o qui la croce da portare sarà pesante. E io sono Lazzaro, non il Cireneo.

venerdì, luglio 11, 2008

IO CHE DALLA VITA...

Iochedallavitanonhocapitouncazzo!! Grande William Klein. Altro che foto. Erano pellicole che andavano oltre l'immagine e il racconto. Io, troppo legato alla fotografia di reportage, a volte fatico a seguire le cose che mi girano intorno. Come fare a notare tutte le cose, le persone, i messaggi che tutto il giorno mi rincorrono. Voglio partire, ma non in vacanza. Stavo pensando seriamente di andare in Perù o in Brasile. Ero tentato davvero di chiamare per dare la mia piena disponibilità. Poi il tempo mi ha fregato un'altra volta. Il telefono suona e quando rispondi " Ciao Amore" capisci che qui hai troppe cose da fare e troppe persone che non puoi lasciare fino a data da destinarsi. A volte sembra tutto così difficile. C'è chi sostiene che penso troppo a me e poco agli altri, c'è chi si batte per rendere onore al suo contrario, c'è chi se ne sbatte e come me cerca di guardare l'orizzonte con la reflex. Troppo lontano per un 35mm. Ancora troppo lontano. Eppure, per chi come il sottoscritto non ama troppo i compromessi forzati, deve esserci una soluzione da qualche parte. Già da qualche parte. Forse in Madagascar...

martedì, luglio 08, 2008

Tanti auguri a te, tanti auguri a te...( me la canto da solo, grazie )

Oggi sono 25. Chi l'avrebbe detto. Non ne sono stupito più di tanto ( forse perchè mi vedo tutti i giorni ), ma rimango perplesso sul da farsi. Insomma, ho raggiunto il quarto di secolo, dovrei iniziare a pensare di fare qualcosa di serio. Capa alla mia età stava documentando la guerra civile spagnola ( a dire il vero era lì già da un paio di anni ) e io non riesco nemmeno a trovare lo slancio che vorrei. Non è per piangermi addosso, sia chiaro, è solo che mi piacerebbe dare una svolta alla mia vita. Povero Lazzaro. L'uomo che muore e che risorge tutte le mattine, deve mettersi in riga. O per lo meno deve cercare di viaggiare su binari più stabili. La cosa che mi spaventa sono le prospettive di un futuro troppo incerto e con un campo visivo decisamente ristretto. Se oso sporgermi, mi accorgo che in lontananza ci sono solo idee, progetti e sogni. Bisogna essere concreti. Non necessariamente materialisti, ma concreti. Tutti qui parlano di me, di quello che potrei o dovrei fare. "Lazzaro, prima o poi dovrai concludere qualcosa!!" Avete ragione. Anzi, avete perfettamente ragione. Ma mi chiedo come si può concludere qualcosa che non ha un principio. Dovrei pensare ad un inizio, prima che ad una conclusione. Mah...per il momento mi godo le pizzate settimanali e le serate in compagnia di amici ,birra e sigarette. Non necessariamente in questo ordine.

lunedì, luglio 07, 2008

Auguri Lazzaro...ma domani!


"Wendy, tesoro...sono a casa!" Domani dovrò aggiungere una tacca al mio calendario biologico. Forse ne farò una anche a quello appeso sul muro della mia cucina. 25 Anni. Non capita tutti i giorni, certo, capita solo ogni quarto di secolo. 25 anni: le nozze d'argento, il giubileo, l'età di Lazzaro, insomma c'è ne è abbastanza per sentirsi importanti. La mia gioia ( non troppa direi ) verrà divelta a colpi d'ascia come la porta della famosa stanza. Insomma a tutto c'è un limite: concerto sabato sera, martedì / giovedì / venerdì pizzate varie e annessi bagordi. Il programma mi costringe ad essere sempre presente, nonostante la mia NONVOGLIA di spazzarmi tutte le sere una quattro stagioni. Sarà che stò impazzendo, sarà che voglio partire, sarà quel che sarà ( dicevano i "Ricchi e Poveri" ) ma a colpi d'ascia mi aprirei una via di fuga... magari per tornare sulla via di casa. Una volta arrivato potrò finalmente dire: "Wendy, tesoro...sono casa!"

venerdì, giugno 20, 2008

Henri, ti presento gli altri

Ci sono persone capaci di muoversi in punta di piedi. Come Henri Cartier Bresson hanno la capacità di cogliere un momento, un contesto, un emozione e di viverla, capirla e gestirla come se il loro tocco fosse delicato come il 35mm di una Leica. La fortuna, o meglio il privilegio, non stà nel trovarle, ma nell'individuarle nella situzione. Come se fossero in sordina non si mostrano. Ma diventano protagoniste indiscusse del grande racconto che segue il momento. Quello dello scatto, dell'immagine che racconta, come in questa foto, il qui ed ora di un momento sospeso nell'eterno, portando a chi legge la foto, l'impressione di scorgere quei fili rossi non tirati e sospesi nel voler dire qualcosa. Se imparassimo a muoverci in punta di piedi, magari non cambieremmo il mondo, ma di sicuro faremmo meno confusione e potremmo scorgere, con la coda dell'occhio, il dettaglio di un quotidiano altrimenti scontato e privo di ogni meraviglia.

Lazzaro

giovedì, giugno 19, 2008

ONdeROcK

Lavoro, fatica e costanza. Gli " ONdeROcK " continuano senza sosta a provare le canzoni che tra due settimane vedranno la band in quel di Baranzate per la festa di compleanno di Robert Drummer, il bassista e fotografo ufficiale del gruppo. La scaletta? Dal rock-pop italiano al rock americano, passando da Giorgia e arrivando a i Guns & Roses. Sembra strano lo so, ma l'eterogeneità dei componenti ha portato la band ad avere non solo delle sonorità nuove, ma anche a proporre uno spettacolo insolito.

E che Dios ce la mandi buona!

martedì, giugno 17, 2008

Cosa pensi, Lazzaro?

Dai, forse ci siamo quasi. Dopo tutto il lavoro di questi mesi merito se non una vacanza, almeno un regalo. In previsione del mio compleanno poi, inizio ad avere le allucinazioni da smania. E' lei il mio regalo. Cosa? La Leica. Forse riesco a prenderela appena in tempo. Poi si tratta solo di prendere e partire per fare tutte le foto che sento di dover fare. Foto come questa, magari. Grande Hemingway con i suoi libri, le sue colombe e la sua passione per la pesca. Solo Henri Cartier-Bresson con la sua Leica poteva fare un ritratto così. E' come se fossi li...

sabato, giugno 14, 2008

Le Trottoir...à la Darsena

Ohhh!!! Un venerdì sera a Le Trottoir con un mio amico e basta!!! Arrivo verso l'1, pioggia improponibile. sei risse evitate per un soffio ( tra gente che di certo non stava discutendo sul principio della relatività) , birra in boccale, nel locale eravamo quasi tutti "fratelli" tranne quelli che per lavoro stavano sulla porta e degli olandesi post partita. Noi in fondo ci sentivamo un po'..fratelli d'Italia.Anche se a dire la verità sembravamo più compagni di merende...
In più suonava un gruppo psichedelico che sembrava presentare pezzi dance in maniera strumentale. In sinstesi: un casino pazzesco, un delirio ormai galoppante mi hanno fatto riprendere dall'abbiocco dovuto all'orario e il ricordo delle nottate vissute tra l'assurdo e Milano si stava facendo sentire. Oh, come adoro le cattive compagnie!

lunedì, giugno 09, 2008

The Shooter

Ok, ci siamo. Ancora una volta ho vestito i panni dello Sniper. Ma la prossima sarà diversa. Non userò l'ottica del fucile, ma quella della reflex. Il prossimo reportage sarà sul SoftAir. Decisione presa per avvicinarmi non tanto al mondo del fotoreportage di guerra, ma a quello delle realtà che molti non conoscono. E poi il SoftAir non ha nulla a che vedere con le guerre, nonostante le apparenze e le migliaia di dicerie su questo sport. Sono sicuro di riuscire a fare un buon lavoro. Non tanto per quanto possa essere bravo ( o meno ), quanto per il contesto, le persone e le mille cose affascinanti che orbitano intorno a questo strano mondo.

A presto.

mercoledì, maggio 28, 2008

Come back to home, Lazzaro


Questa volta ci siamo. Ci sono. Sono tornato. Finito il concerto e tutta la sua preparazione, ora mi ritrovo a prepararne un altro e a non aver più tempo per curare il blog. Se riesco a breve pubblico le foto della serata...

martedì, aprile 08, 2008

Italian lovers


Milano, Febbraio 2008
Thanks
(my best friends)